Un controllo antidroga e il sequestro di stupefacenti ha acceso la miccia della rivolta nel carcere minorile Beccaria di Milano, ieri pomeriggio, sedata in poco meno di un’ora e senza gravi conseguenze. Alcuni dei giovani detenuti che hanno dato il via alla protesta saranno trasferiti altrove. Non risulterebbero danni a strutture, incendi o feriti. L’allarme è scattato intorno alle 15:30, quando circa una cinquantina di giovani detenuti si sono rifiutati di rientrare in cella, bloccando il cortile della struttura e rifiutandosi di seguire le direttive della Penitenziaria. A quel punto la direzione del carcere – nei mesi scorsi già al centro delle cronache per i casi di abusi sui minori da parte degli agenti – ha chiesto l’intervento della Questura di Milano, che ha inviato sul posto decine di agenti e pattuglie a presidio del perimetro esterno del carcere, per evitare evasioni. A scatenare la miccia il controllo antidroga a seguito del quale un detenuto sarebbe finito in isolamento. Lo hanno confermato sia i sindacati di categoria sia don Gino Rigoldi, storico cappellano.
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