Hanno sfilato in 500, ieri, a Siena, per chiedere risposte sul futuro dello stabilimento Whirlpool, che in via Toselli occupa circa 300 persone. L’ingresso in piazza del Campo dopo mezzogiorno. In testa le Rsu, Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm, Cobas, il sindaco Luigi De Mossi, il presidente della provincia David Bussagli, il consigliere di Giani per le crisi aziendali Valerio Fabiani, il vicepresidente del consiglio regionale Stefano Scaramelli.

Tutti insieme per chiedere chiarezza dopo l’annuncio di « revisione strategica » delle attività europee da parte dell’azienda, che in Italia ha 6 siti oltre a quello senese. « Dovremo affrontare un percorso lungo, ma la battaglia più grande è regolare il rapporto con le multinazionali: questo non è il modo di investire nel nostro Paese e poi lasciare macerie » ha detto il segretario regionale Cgil di Siena Fabio Seggiani. Lo sciopero è arrivato dopo che Whirlpool aveva disertato il tavolo coi Ministeri di Sviluppo Economico e Lavoro 3 settimane fa.

« I lavoratori Whirlpool sono un esempio di eccellenza professionale. È ora che queste multinazionali acefale imparino a trattare in modo diverso i territori in cui operano» ha detto il sindaco De Mossi.Seguito da Fabiani: « Non arretriamo. Vogliamo che la vertenza resti in cima alle priorità del governo che verrà».

— a.g.