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13 Aprile 2023Meloni: un lavoro di squadra
Cattaneo sarà l’ad di Enel con Scaroni alla presidenza. Confermato il ruolo di Descalzi
Marco Cremonesi
ROMA Un’altra lunga, lunghissima giornata. Ma alla fine, pochi minuti prima delle 20, arriva la nota ufficiale del ministero dell’Economia. Contiene i nomi che guideranno le grandi aziende di Stato nei prossimi anni con i relativi consigli di amministrazione che approderanno alle assemblee degli azionisti tra l’8 e il 10 maggio. Poi, arriva il commento della premier Giorgia Meloni: «Le nomine sono frutto di un attento percorso di valutazione delle competenze e non delle appartenenze». Insomma, sono «un ottimo risultato del lavoro di squadra del governo».
Rispetto ai pronostici delle vigilia, due le novità più significative. L’amministratore delegato di Enel sarà Flavio Cattaneo, oggi alla guida di Italo e un curriculum importante a cavallo tra pubblico e privato che include la trasformazione in spa di Fiera Milano. E poi, Aem, la direzione generale della Rai, Terna, Generali, Tim. Il presidente di Enel sarà, come aveva richiesto Silvio Berlusconi, Paolo Scaroni. Oggi presidente del Milan ma con una lunga storia nelle società dell’energia che scandalizza Angelo Bonelli (Avs): «È la prova che il governo vuole ammazzare la transizione ecologica». Quello di Enel è stato uno dei nodi più tormentati della trattativa tra la premier, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Per la guida della società elettrica, la premier pensava infatti all’ad di Terna, Stefano Donnarumma. Ma la Lega ha fatto muro e Donnarumma avrà un ruolo in Cdp Venture Capital Sgr.
Seconda novità, per la prima volta arriva una donna al vertice di una delle grandi società pubbliche, così come Giorgia Meloni aveva promesso a suo tempo: Giuseppina Di Foggia, una carriera in Alcatel Lucent e poi in Nokia, sarà l’amministratrice delegata di Terna, la società delle reti elettriche. La presidenza andrà a Igor De Biasio, oggi consigliere d’amministrazione Rai «in nomine» Lega e ceo di Arexpo, la società che gestisce le aree che furono dell’Expo 2015. In realtà, i nomi di Terna non hanno ancora il crisma dell’ufficialità: la lista sarà presentata oggi da Cassa depositi e prestiti.
Nessun dubbio, invece per Claudio Descalzi. La conferma dell’amministratore delegato Eni non è mai stata davvero in discussione. Per la lunga esperienza, ma anche per la fiducia che la premier nutre in lui dopo i viaggi all’estero nei momenti più difficili della crisi energetica. Un’influenza ampia che a qualcuno ha fatto supporre un suo ruolo anche nelle designazioni delle altre società di Stato. Lui, non ha apprezzato affatto: «Io king maker delle nomine? Nell’ultimo anno ho passato tutto il mio tempo in giro per la sicurezza energetica. Non sapevo nemmeno se fossi stato nominato… Pensate che alla mia età, dopo 43 anni di Eni, io debba mettere il naso in altre società?». Il presidente del cane a sei zampe sarà il generale Giuseppe Zafarana, oggi comandante della Guardia di finanza assai apprezzato dalla Lega.
E poi, c’è Leonardo, l’ex Finmeccanica, gigante dell’aerospaziale e della difesa. Giorgia Meloni non ha mai avuto dubbi sull’amministratore delegato: sarà l’ex ministro alla Transizione ecologica del governo Draghi, Roberto Cingolani. Che peraltro di Leonardo era già stato il responsabile per l’innovazione tecnologica. Il presidente, proprio in considerazione dell’orizzonte strategico di Leonardo, sarà l’ex ambasciatore Stefano Pontecorvo, già rappresentante Nato in Afghanistan. Infine, Poste Italiane. Confermato secondo previsioni l’ad Matteo Del Fante, la presidente sarà un’altra donna: Silvia Rovere. Presidente di Assoimmobiliare è stata anche cfo di Patrimonio dello Stato (Mef).
Alla fine, la lunga e spesso sotterranea trattativa sembra aver lasciato gli azionisti della maggioranza soddisfatti. Con la Lega che conquista un amministratore delegato importante (Flavio Cattaneo era stato anche invitato al compleanno di Salvini) e diversi consiglieri e la soddisfazione della premier per il «gioco di squadra».