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Boom di richieste di impianti fotovoltaici e agrivoltaici nella provincia di Siena. L’ultima richiesta di cui si è occupato il settore Via della Regione Toscana riguarda l’impianto agrivoltaico denominato “Piancastagnaio 18.48”, con potenza di 19,99 MWp e relative opere di connessione alla rete elettrica nazionale. La responsabile del settore, dopo aver analizzato le caratteristiche del progetto e visti i contributi tecnici istruttori acquisiti dai soggetti competenti in materia ambientale, ha decretato di sottoporlo alla procedura di Valutazione di impatto ambientale. Il progetto può determinare impatti indiretti – viene specificato – anche sul territorio dei comuni di San Casciano dei Bagni, di Abbadia San Salvatore, Radicofani e Castell’Azzara. Il procedimento di verifica di assoggettabilità è stato avviato il 31 gennaio e ha ricevuto numerosi contributi tecnici. Non sono pervenute, invece, osservazioni da parte del pubblico. L’area a disposizione del proponente ha una estensione complessiva pari a 47,7 ettari, mentre la superficie recintata, sede dell’impianto, è pari a 24,3 ettari. L’impianto è costituito da 16 aree recintate, dove saranno installati 27.768 moduli fotovoltaici in silicio monocristallino, posizionati su tracker (inseguitori monoassiali), fissati al terreno tramite pali metallici e a una altezza da terra che va da un minimo di 2,1 metri, a un massimo di 4,18 metri. È stimata una produzione annua di energia pari a 30.410,29 MWh. Il progetto, quanto alla componente agricola, prevede colture erbacee foraggere e cereali da granella, piante che non necessitano di irrigazione. Sono previste anche attività di apicoltura e opere a verde per la mitigazione. Il proponente segnala che al termine della vita dell’impianto – 25/30 anni circa – sarà ripristinato lo stato dei luoghi. I soggetti competenti in materia ambientale hanno invece evidenziato i beni paesaggistici presenti. Il Settore Tutela, Riqualificazione e Valorizzazione del Paesaggio parla dell’inserimento del progetto all’interno di un paesaggio tipico toscano “a collina”, che verrebbe in tal modo trasformato, deprivando l’area del suo pregio paesaggistico.
L’unione dei comuni Amiata Val d’Orcia ha espresso parere negativo alla tipologia di intervento così come presentata e ha proposto una rimodulazione. E posizione negativa alla realizzazione dell’opera hanno espresso anche i comuni di Piancastagnaio e di San Casciano dei Bagni.
Mariella Baccheschi