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9 Giugno 2025La provincia di Siena ai vertici per qualità della vita: benessere, cultura e sostenibilità
Il rapporto Istat 2024 conferma ciò che da tempo conosciamo: la provincia di Siena resta una delle aree più vivibili d’Italia. Salute, lavoro, istruzione, cultura e ambiente sono ambiti in cui i dati superano la media nazionale. La speranza di vita è tra le più alte, il tasso di occupazione è elevato, e la ricchezza culturale – seconda solo a Firenze – continua ad attrarre residenti e visitatori. La produzione da fonti rinnovabili, che supera il fabbisogno locale, segnala inoltre una forte attenzione alla sostenibilità.
Non mancano, però, le sfide: l’invecchiamento della popolazione, la denatalità, il caro vita e un accesso ancora insufficiente ai servizi digitali. Ma il quadro complessivo è quello di un territorio solido, equilibrato, che sa ancora coniugare benessere e coesione.
Va però chiarito un punto: questi numeri si riferiscono all’intera provincia, non solo alla città. E tra Siena e il resto del territorio le differenze esistono e pesano. Il capoluogo concentra strutture sanitarie, cultura e formazione, ma deve fare i conti con il caro abitare, la fuga dei giovani e i postumi della crisi MPS. Le aree interne e rurali, invece, offrono qualità ambientale, reti sociali e attrattività turistica, ma soffrono per la mancanza di servizi, trasporti e opportunità.
È su queste differenze che occorre intervenire, con politiche pubbliche capaci di leggere le specificità locali e rafforzare ciò che già funziona.
Siena promossa dall’Istat
Andrea Bianchi Sugarelli
Siena
Nonostante la crisi e i cambiamenti in atto, Siena continua a distinguersi per qualità della vita in Toscana e in Italia. Secondo il rapporto Istat “Benessere equo e sostenibile dei territori” 2024, la provincia presenta indicatori sopra la media in vari ambiti: salute, istruzione, lavoro, economia, ambiente e cultura.
La speranza di vita è di 84,3 anni, sopra la media regionale e nazionale. Solo Firenze e Prato registrano valori leggermente più alti. Siena si segnala anche per la bassa mortalità evitabile e infantile e per l’elevato numero di medici specialisti (57,3 ogni 10.000 abitanti, contro la media toscana di 37,8).
Sul fronte dell’istruzione, Siena è sopra la media italiana, ma resta dietro a Firenze per laureati e diplomati. Con il 64% di diplomati e il 28,6% di laureati, si allinea a Pisa. La partecipazione alla formazione continua e ai servizi per l’infanzia è buona; le competenze scolastiche sono solide, soprattutto in matematica. La percentuale di Neet è contenuta, ma la dispersione scolastica resta da monitorare, come segnalato anche dal presidente della Fondazione Mps, Carlo Rossi.
Il tasso di occupazione tra 20-64 anni è del 76,9%, tra i più alti in Toscana. Il reddito medio disponibile pro capite è di 22.659 euro, superiore alla media nazionale, e i pensionati con redditi bassi sono meno che altrove. La distribuzione del reddito è equilibrata e la solidità finanziaria delle famiglie è buona. La provincia si caratterizza per una buona presenza di lavoro dipendente stabile e per una crescita del settore dei servizi.
Siena è seconda in Toscana per ricchezza culturale dopo Firenze: ospita il 14% dei musei regionali e attira quasi il 20% dei visitatori, mentre Pisa si piazza terza. I visitatori per struttura sono più del doppio della media italiana. Numerosi agriturismi e associazioni non profit confermano la vocazione all’accoglienza e la vitalità del territorio. L’accesso ai servizi digitali può migliorare, ma la rete di biblioteche è capillare.
Dal punto di vista ambientale, Siena si distingue per la produzione da fonti rinnovabili, che supera il 100% del fabbisogno. La raccolta differenziata cresce e le perdite idriche sono tra le più basse della regione. La quantità di verde urbano si mantiene in linea con la media nazionale.
I servizi pubblici sono diffusi e di buon livello. Siena supera la media nazionale per brevetti, ma Pisa resta la provincia più innovativa. L’indice di vecchiaia è alto, come a Massa-Carrara e Grosseto, e la natalità è bassa. Il tessuto produttivo è segnato dall’agricoltura e dall’agriturismo, con attenzione alla sostenibilità. Siena ha la densità più alta di organizzazioni non profit in Toscana ed è tra le città più care d’Italia secondo l’Unione nazionale consumatori, con un’inflazione del 3% e un costo aggiuntivo annuo di 765 euro per famiglia, dato che rischia di influenzare anche il settore turistico locale.
Rispetto alle altre province, Siena è ai vertici regionali per qualità della vita, economia, salute e cultura. Restano le sfide legate all’invecchiamento, al calo dei residenti e ai servizi digitali. Il quadro generale è quello di un territorio solido, equilibrato e tra i più vivibili della regione, capace di mantenere un buon equilibrio tra tradizione e innovazione.