
Digest Strategico – 20 novembre 2025
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passa a Lorenzo Bertelli
Sarà presidente esecutivo: «Riporteremo il brand alla sua vecchia grandezza»
Sarà Lorenzo Bertelli, 37 anni, figlio maggiore di Miuccia Prada e di Patrizio Bertelli, a guidare Versace sotto le nuove insegne del gruppo Prada. Lo ha detto ieri il ceo del gruppo del lusso, Andrea Guerra, in un convegno organizzato da The Business of Fashion. «A Lorenzo piacerebbe avere un ruolo più esecutivo nel percorso di Versace — ha anticipato Guerra — non quello di ceo, ma più simile a quello di presidente esecutivo. Vediamo, ma di sicuro sarà molto più coinvolto nel percorso di Versace». Ma l’ufficialità è arrivata a ruota direttamente da Lorenzo Bertelli che in un’intervista a Bloomberg ha annunciato: «Io sarò presidente esecutivo di Versace. Le idee sul futuro sono chiare».
La definizione completa della nuova governance per il marchio della Medusa è ancora tenuta coperta dal gruppo. Il closing per l’acquisizione del brand dall’americana Capri Holdings — per un valore di 1,25 miliardi di euro — non è infatti ancora stato siglato perché mancano i via libera autorizzativi dai mercati mediorientali, gli ultimi rimasti. Ma ormai dovrebbe essere questione di giorni per Versace, attualmente guidata dal ceo Emmanuel Gintzburger. È una scelta “naturale” per il gruppo Prada, visto che Lorenzo Bertelli fin dall’avvio dell’operazione aveva fortemente creduto nella capacità del gruppo di rilanciare Versace e aveva seguito da vicino tutte le fasi del negoziato.
Bertelli è attualmente chief marketing officer e a capo della responsabilità sociale d’impresa del gruppo. Versace costituirà anche un’opportunità di mettersi alla prova come imprenditore, visto che il fatturato della casa della Medusa è sceso di circa un quarto negli ultimi due anni. E considerato anche che Lorenzo Bertelli è destinato nel tempo a prendere le redini del gruppo Prada. «All’inizio, la stabilità sarà una parola molto importante», ha aggiunto il manager. È quindi probabile che non ci siano scossoni dal punto di vista manageriale e creativo. «Abbiamo fissato alcuni traguardi importanti, ma ci vorrà tempo e abbiamo pazienza. Lo abbiamo visto con Miu Miu», ha concluso Guerra. Lorenzo Bertelli, nell’intervista, ha poi sottolineato come prima di tutto occorra «imparare a conoscerci meglio con tutte le persone che ci sono. Prima di un anno non credo che ci sarà nessun tipo di cambiamento e magari continueremo con le persone che ci sono adesso», rilanciando le parole di Guerra. «Per noi è una scelta strategica, non abbiamo nessun tipo di ansia», ha aggiunto. Il punto di partenza è che, malgrado le difficoltà del mercato del lusso, Versace è rimasta tra i primi cinque marchi globali. La griffe «è ben più grande rispetto al suo fatturato attuale», ha rimarcato Bertelli. L’operazione porterà alla nascita di un gruppo del lusso che — in base alle valutazioni di aprile, quando Capri Holdings e Prada avevano apposto la prima firma all’accordo — avrà 6,3 miliardi di ricavi, provenienti per il 64% dal marchio Prada, per il 22% da Miu Miu e per il 13% da Versace. Ma in realtà, vista la crescita dei ricavi del gruppo nei primi nove mesi (4 miliardi, +9%) è possibile che il gruppo Prada con Versace si avvicini a 7 miliardi di fatturato.





