
Syd Barrett – Dominoes
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Siena sceglie la paura
30 Maggio 2025
A Siena si parla di innovazione, scienza, Europa, milioni di euro. Ma dietro i proclami, si muove una politica che guarda il mondo dal buco della serratura. È il caso del Biotecnopolo, il progetto che avrebbe dovuto rilanciare la città sulla scena nazionale e internazionale, e che invece rischia di replicare i vecchi difetti di sempre.
Sulla carta, è una svolta epocale: un centro di eccellenza per la ricerca biotecnologica, con 200 milioni già stanziati e 32 destinati all’European Vaccine Hub. Nella realtà, però, si procede a rilento, in silenzio, senza trasparenza. Sette interrogazioni in Consiglio comunale, nessuna presenza dei vertici della Fondazione in Commissione, comunicazione frammentaria. Un progetto che riguarda il futuro di tutti, ma resta lontano dalla città.
Il problema non è solo tecnico. È politico e culturale.
La destra senese si limita a eseguire, subordinata al governo centrale, trasformando il Biotecnopolo in una vetrina istituzionale, non in una vera leva di sviluppo.
La sinistra, dal canto suo, ha smesso di interrogarsi, affidando tutto agli apparati scientifici e accademici locali, come se bastasse evocare la parola “scienza” per giustificare ogni scelta, sottraendosi a ogni responsabilità politica.
Così prende forma un doppio cortocircuito. Da un lato, il provincialismo di chi attende indicazioni dall’alto, senza mai osare una visione autonoma. Dall’altro, il localismo di chi si affida a un sistema chiuso, quello delle “élite” accademiche cittadine, che da anni esercitano potere e influenza nella gestione delle risorse e delle strategie pubbliche, senza contrappesi, senza critiche, senza vera rendicontazione.
In questo quadro, una domanda cruciale rimane del tutto assente:
l’impostazione del Biotecnopolo – per come è stata concepita e si sta realizzando – è davvero la forma più avanzata ed efficace per affrontare le pandemie?
O stiamo semplicemente replicando un modello centralizzato, competitivo, più orientato al controllo e al brevetto che alla cooperazione scientifica e alla salute pubblica?