In questo libro, rinnovato e ampliato rispetto alle precedenti edizioni, Giorgio Agamben, raccogliendo tutti i suoi scritti sulla letteratura italiana, da Dante fino a Pasolini e Manganelli, traccia, sulla scorta di un progetto elaborato verso la metà degli anni Settanta con Italo Calvino e Claudio Rugafiori, una sorta di mappa delle categorie portanti della nostra tradizione letteraria: tragedia/commedia; dialetto/lingua; lingua viva/lingua morta; biografia/favola; inno/elegia. Se la letteratura italiana trova così la sua particolare fisionomia rispetto alle altre culture romanze, più in generale è un’altra visione della poesia e della creazione letteraria, al di là dei luoghi comuni della critica e dell’estetica, che i saggi qui raccolti intendono proporre. E come in nessun altro dei suoi libri è possibile scorgere qui gli estremi fra cui il pensiero di Agamben non cessa di muoversi: filosofia e filologia, indagine genealogica e storia, passione per il dettaglio e visione panoramica.
Giorgio Agamben è filosofo e scrittore. La sua opera è tradotta e commentata in tutto il mondo. Con il progetto Homo sacer ha segnato una svolta nel pensiero politico contemporaneo.
Tra le sue opere pubblicate da Quodlibet: Horkos. Il sacramento del linguaggio (2023), Categorie italiane (2021), A che punto siamo? L’epidemia come politica (2020, 2021), Intelletto d’amore (con Jean-Baptiste Brenet, 2020), Homo sacer. Edizione integrale (2018, 2021), Che cos’è la filosofia? (2016), Gusto (2015), Idea della prosa (nuova edizione aumentata, 2002, 2020), Bartleby, la formula della creazione (con Gilles Deleuze, 1993, 2012), L’uomo senza contenuto (1994, 2013, 2022).
Per Quodlibet cura la collana Ardilut.