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Osservatorio Italia / Fratture silenziose
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Nei primi nove mesi dell’anno, Mediobanca ha registrato un utile di 993 milioni (+5%), mentre Mps ha chiuso il primo trimestre con 413 milioni (+24%). Entrambe mostrano conti solidi, ma seguono strategie molto diverse.
Mediobanca punta sull’acquisizione di Banca Generali per rafforzarsi nel wealth management e ridurre la dipendenza dai dividendi di Generali. Il suo amministratore delegato, Alberto Nagel, considera questa operazione incompatibile con una fusione con Mps, che giudica priva di sinergie.
Mps, guidata da Luigi Lovaglio, rilancia: la sua offerta su Mediobanca non è alternativa ma più “allettante” e “coerente” rispetto al piano di Nagel. Lovaglio sostiene che proprio la mossa di Siena ha spinto Mediobanca a riorganizzarsi.
Al centro dello scontro c’è l’assemblea del 16 giugno, dove gli azionisti di Mediobanca voteranno sull’operazione Generali. Il risultato influenzerà gli assetti futuri, con Delfin (azionista chiave) ancora in fase di valutazione.
Sul fronte internazionale, UniCredit affronta ostacoli sia in Italia, con le condizioni poste dal governo