A dieci anni quasi esatti «La via maestra» torna ad attraversare le vie di Roma. Il 12 ottobre 2013 la Fiom di Maurizio Landini unì moltissime associazioni contro il progetto di riforma costituzionale dell’allora governo bipartisan Letta e le portò in piazza San Giovanni.

Oggi pomeriggio il copione si ripete, sebbene vi siano numerose differenze di scenario e di prospettiva a partire dal governo – sempre – più a destra della storia repubblicana.

La Cgil è «insieme a più di 200 diverse associazioni, laiche, cattoliche, reti di cittadinanza» che si sono unite partendo da «Insieme per la costituzione» la scorsa primavera lanciando poi la manifestazione del 24 giugno a piazza del Popolo a difesa della sanità pubblica.

Sul palco Bindi, don Ciotti, Acli, Anpi e Zagrebelsky. Preparando già lo sciopero generaleIl programma questa volta è molto più ampio e tante sono le fermate nel percorso stilizzato della «Via maestra»: «per il lavoro, contro la precarietà, per il contrasto alla povertà, contro tutte le guerre e per la pace, per l’aumento dei salari e delle pensioni, per la sanità e la scuola pubblica, per la tutela dell’ambiente, per la difesa e l’attuazione della Costituzione contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare».

TRENI SPECIALI, 800 posti sulla nave da Olbia e 300 da Cagliari, pullman introvabili. La macchina organizzativa della Cgil è avviata da tempo. Il barometro per oggi segna «bello»: dai territori si annuncia una massiccia calata – o salita – a Roma che riempirà i due cortei previsti dalle stazioni di Ostiense e Termini. Come sempre c’è la variabile Roma: una risposta positiva della città all’invito a scendere in piazza porterebbe a una San Giovanni straripante.

I due cortei partiranno alle 13 e 30 da piazza della Repubblica e da piazzale dei Partigiani con la divisione di territori di provenienza che è diventata labile a causa dei treni speciali. Il programma prevede che i cortei arrivino a piazza San Giovanni verso le ore 15, quando partiranno gli interventi dal palco di alcune delle associazioni promotrici.

IL CORTEO DI PIAZZA della Repubblica percorrerà via Luigi Einaudi, piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza dell’Esquilino, via Liberiana, piazza Santa M. Maggiore, via Merulana, via dello Statuto, piazza Vittorio Emanuele II, via Emanuele Filiberto. Da piazzale dei Partigiani il corteo sfilerà su viale delle Cave Ardeatine, piazzale Ostiense, viale della Piramide Cestia, viale Aventino, piazza di Porta Capena, via di San Gregorio, via Labicana, via Merulana.

Alle ore 17 circa prenderà la parola il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che chiuderà la manifestazione.

Che ieri ha dato appuntamento «in piazza San Giovanni a Roma, tutti insieme, perché è il momento di prendere la parola, di difendere la democrazia e di ribellarci per cambiare il nostro Paese per dare un futuro ai giovani. La Costituzione è la nostra Via Maestra e noi la vogliamo realizzare».

L’ottimismo di Landini sulla riuscita della manifestazione è palpabile: «C’è una domanda di partecipazione infinita, penso sarà una grande manifestazione. E non è contro qualcuno, ma per cambiare questa paese», ha spiegato giovedì.

IL RITORNO AL «MOVIMENTISMO» e all’unità con l’associazionismo e il terzo settore è un segnale importante che la Cgil vuole dare. La scaletta degli interventi illustra bene la volontà di includere soggetti differenti in un percorso comune di riscossa contro la destra imperante. Tante donne sul palco – spicca la presenza di Rosy Bindi – e giovani – delegati Cgil, studendi e ambientalisti – intervallati dagli amici storici di Landini: Don Ciotti, Gianfranco Pagliarulo, la nostra Luciana Castellina e Gustavo Zagrebelsky.

A testimoniare la nuova vicinanza del Pd – Elly Schlein sarà in corteo – c’è anche la presenza del sindaco di Pesaro Matteo Ricci, sebbene in qualità di presidente di Ali (Lega autonomie locali).

In realtà quella di oggi è la seconda manifestazione di «Insieme per la Costituzione». La chiamata a raccolta della Cgil è partita a maggio, a conclusione della mobilitazione unitaria con Cisl e Uil.

L’ORIZZONTE DELLO SCIOPERO generale già annunciato dalla Cgil rende delicato il passaggio di oggi. Il voto al Cnel che ha rifiutato la fissazione di un salario minimo – Cgil contraria, Uil astenuta, Cisl a favore – rischia di riproporsi nel giudizio che sarà dato alla seconda legge di bilancio di Meloni, riproponendo la divisione confederale degli scorsi due autunni.

Landini però è consapevole che per fare dello sciopero generale un successo serve una grande partecipazione dei lavoratori. Quelli che oggi dovranno riempire piazza San Giovanni. Dando un segnale a tutto il paese.