Scalata a Mediobanca, i dubbi dei Berlusconi. Pressing di FdI su BlackRock per aiutare Mps
Fininvest è azionista attraverso Mediolanum che controlla il 3,49% di Piazzetta Cuccia. Meloni spinge per l’operazione
VENEZIA. Da quando il Monte dei Paschi ha lanciato la scalata a Mediobanca, nei palazzi della finanza e della politica aleggia una domanda: che faranno la Fininvest e gli eredi Berlusconi? La holding della famiglia guidata da Marina – figlia primogenita dell’ex premier scomparso nel 2023 – non è più da tempo azionista di Piazzetta Cuccia. E però lo è ancora in via indiretta attraverso il 3,49 per cento posseduto da Banca Mediolanum, di cui Fininvest è secondo socio con il trenta per cento. Un primo segnale è arrivato da Massimo Doris, figlio dello scomparso fondatore del gruppo bancario: nei giorni scorsi Finprog Italia, la loro finanziaria, si è schierata al fianco del patto di Mediobanca con lo 0,22 per cento, una quota acquistata nel 2024, conferita all’accordo di consultazione fra i soci ostili all’offerta di Mps capitanata da Gaetano Caltagirone e da Delfin, la finanziaria dei Del Vecchio. Un segnale di aperto sostegno agli attuali vertici di Mediobanca e all’amministratore delegato Alberto Nagel, nei confronti dei quali Doris ha sempre avuto parole di stima.
Insomma, dire che Mediolanum e Fininvest siano ostili alla proposta del Monte sarebbe troppo. Di certo restano alla finestra, in attesa degli sviluppi. Prima di esprimersi a favore di una parte o dell’altra, Marina Berlusconi sembra intenzionata a tenersi le mani libere. I rapporti con le parti in causa si possono descrivere così: con Nagel buoni e consolidati, nei confronti del gruppo Caltagirone e di Delfin – grandi azionisti di Mediobanca, Mps e Generali – nessuna avversione, ma senza la stessa consuetudine fatta di milanesità. La neutralità di Fininvest è confermata dall’atteggiamento nel caso dell’accordo Generali-Natixis, il matrimonio nel risparmio gestito per creare un colosso da quasi duemila miliardi di masse voluto dai vertici con il sostegno di Mediobanca e invece contestato da Caltagirone e Delfin: chi ha provato a coinvolgere Fininvest per ottenere l’appoggio, è stato, fin qui, lasciato cortesemente in attesa.
Per avere la conferma di quanto complicata sia la faccenda per i Berlusconi, basta buttare un occhio a quel che accade in queste ore dentro Forza Italia e alle dichiarazioni di Antonio Tajani a proposito della necessità di completare la cessione delle quote statali del Monte dei Paschi: «Sono sempre stato a favore delle privatizzazioni e credo che lo Stato non debba possedere una banca, né intervenire nell’economia se non dando delle regole nei casi di emergenza», diceva a caldo dopo l’annuncio a sorpresa dell’offerta ostile. La questione di cosa fare dell’11,7 per cento delle azioni ancora in mano al Tesoro nel Monte dei Paschi è la pietra di paragone dell’offerta ostile di Caltagirone e Delfin verso Mediobanca. Spiega un esponente del partito sotto stretto anonimato: «Antonio è stretto tra due fuochi. Da una parte l’atteggiamento cauto di Marina, dall’altra l’aperto sostegno di Giorgia Meloni a favore di Caltagirone. L’esito di questa partita ha anche una valenza geografica, perché sposterebbe a Roma una fetta di potere finanziario milanese». Una delle conferme del derby è nelle parole del sindaco meneghino Beppe Sala apertamente pro-Nagel: «Nell’offerta di Mps più che una logica industriale vedo un Roma contro Milano».
Per capire come andrà a finire ci sarà da attendere qualche settimana, se non mesi. La prima scadenza è il 19 febbraio, quando il patto di consultazione di Mediobanca discuterà della semestrale e farà un primo esame dell’offerta di Mps. Ormai da qualche giorno – lo raccontano altre fonti ben informate – da parte della politica è aumentato il pressing su alcuni fondi internazionali come BlackRock perché si schierino a favore dell’offerta del Monte dei Paschi. Tra l’altro, ieri a Londra, l’ad di Mps, Luigi Lovaglio, ha incontrato diversi fondi, tra cui ci sarebbe anche BlackRock. L’atteggiamento di Fininvest in ultima istanza potrebbe passare anche da questi equilibri.