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23 Settembre 2022Dalle stelle alle stalle: le inondazioni e il sistema fognario che non funziona
L’amministrazione Comunale da tempo ha avviato una campagna informativa, pubblicitaria dedicata ai successi in materia di Opere Pubbliche con l’intento di mascherare il caos che sembra regnare a Palazzo. Pubblicità che non si rapporta, però, con i finanziamenti avuti dalle altre realtà della Toscana per le opere pubbliche, perché dalla comparazione Siena ne uscirebbe perdente.
In realtà, come abbiamo già rilevato più volte, dietro l’apparente immagine di copertina si cela una organizzazione ed una condizione davvero deficitarie rispetto al Pnrr. Ritardi che rischiano di indebitare il Comune in prima battuta e successivamente provocare la restituzione di somme ingenti a carico del bilancio comunale.
A tutto ciò il Comune tenta di rimediare con un bando 110 per il PNRR che stante la sua caratterizzazione ingegneristica provoca dei vantaggi per qualcuno e degli svantaggi per altri profili che potrebbero essere più appropriati se messi in relazione all’esperienza maturata in materia.
Fra le inefficienze è bene sottolinearne una che può sembrare di dettaglio, ma che riveste un aspetto particolare soprattutto per una città a vocazione turistica come Siena. Ci riferiamo alla situazione del sistema fognario della Città che ha dato segni di crisi dovuti anche e non solo, ai cambiamenti atmosferici che da qualche tempo stanno interessando i nostri territori.
Il sistema fognario costituisce un bene prezioso di fondamentale importanza. Si tratta di mettere mano ad un opera di urbanizzazione primaria per consentire alla Città di evitare i disastri e i danni ai privati e al pubblico dovuti alle cattiva manutenzione.
Con molta probabilità per questi interventi che costituiscono un livello essenziale di civiltà, non sono stati chiesti dei finanziamenti e non vi sono risorse appropriate messe a disposizione nel Bilancio. Speriamo che tali questioni ci possano essere chiarite dall’assessore di competenza. Intanto però la Città continua ad essere esposta a conseguenze gravi e dannose e i senesi, con la saggezza di altri tempi di cui è rimasta ancora traccia, si chiedono dove sia finita quella pratica amministrativa che privilegia la concretezza dei bisogni primari all’apparire?