Più che «utile», il voto per Lula è, come ha scritto il giurista Conrado Hübner, «un voto di sopravvivenza»: quella di un modello di società in cui trovino posto la solidarietà, la giustizia (sociale e ambientale), l’uguaglianza. Ed è un voto che va espresso già al primo turno, domenica prossima: perché una vittoria immediata di Lula non indicherebbe solo, nel modo più potente, che la presidenza Bolsonaro è stata solo una tragica parentesi, ma risparmierebbe al paese le violenze che hanno funestato nel 2018 la campagna per il secondo turno e indebolirebbe in eventuali ballottaggi i candidati bolsonaristi alla carica di governatore. Ma, soprattutto, legittimerebbe con più forza il programma governativo del leader del Partito dei lavoratori, scongiurando il rischio di nuove concessioni alle “forze del mercato” in vista del ballottaggio. Ne abbiamo parlato con l’ecoteologo Leonardo Boff, uno dei padri fondatori della Teologia della liberazione, che di Lula conosce bene la passione, la determinazione, i sogni, ma anche i limiti della visione politica.

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