Siena
La gara, per reclutare un ingegnere, si basa su una regola che punta a equilibrare la presenza di genere nella PA. Ma la sinistra non ci sta
diAlessandro Di Maria
Un bando per ricoprire il ruolo di ingegnere, con preferenza però per un candidato uomo. È quanto si legge appunto in un bando del Comune di Siena che ha scatenato le ire della consigliera di opposizione ed ex candidata sindaca del centrosinistra Anna Ferretti, che ha denunciato il fatto durante l’ultimo Consiglio comunale del 2023. « C’è un bando del Comune di Siena — ha raccontato in aula come riportato dal Corriere di Siena — relativo all’assunzione di un ingegnere con preferenza per un uomo » . E la polemica è subito cominciata.
Quello a cui si riferisce Ferretti è un bando che scade oggi, 2 gennaio, con un’assunzione «a tempo determinato, di durata variabile in relazione a quella del progetto Pnrr di assegnazione, anche superiore a 36 mesi, ma comunque non oltre il 31 dicembre 2026 » come si legge nell’avviso in cui poi viene specificato che «si applica il titolo di preferenza in favore dei candidati appartenenti al genere maschile».
Una chiara e palese discriminazione sessuale? In realtà una spiegazione c’è ed è data da un Decreto del presidente della Repubblica dello scorso giugno, che specifica le nuove regole dei concorsi pubblici in modo che ci sia sempre più equità di genere all’interno delle pubbliche amministrazioni, con la disposizione di scrivere all’interno dei bandi la percentuale attuale di rappresentanza dei due generi e nel caso ci fosse una differenza che sia superiore al 30% di applicare il titolo di preferenza in favore del genere meno rappresentato. E nel Comune di Siena, si legge sempre nel bando, la situazione vede in organico il 66,94% di donne e il 33,05% di uomini, quindi oltre il 30% di differenza.
Ma il testo non è comunque chiaro. « A questo punto si tratta di capire — spiega Ferretti — se il Comune nell’applicare la norma del 2023 ha considerato tutto il personale dell’amministrazione comunale oppure solo le persone che sono inquadrate con quel ruolo che si sta cercando. Perché se davvero ci fosse oltre il 66% di donne ingegnere sarebbe proprio una bella cosa, ma se invece non fosse così bisognerebbe rivedere qualcosa. Le norme parlano di qualifica, quindi andrebbe considerata questa voce e non la totalità dei dipendenti ». In pratica, dovrebbe essere quindi considerato il numero di ingegnere donne e di ingegneri uomini che lavorano per il Comune di Siena, non la totalità dei dipendenti. «E comunque — conclude Ferretti — può anche essere vero che nelle pubbliche amministrazioni ci siano a lavorare più donne che uomini, ma è altrettanto vero che più difficilmente poi riescono ad arrivare ad avere ruoli apicali».