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Fabio Nannizzi: “Sì alla cabina di regia”
Il presidente di Confesercenti: “Avevamo sollecitato un tavolo già in campagna elettorale”
di Gennaro Groppa
SIENA Il sì a una cabina di regia che metta insieme istituzioni, associazioni di categoria, industriali per parlare e per discutere dello sviluppo della città e del territorio arriva anche dalla Confesercenti. E’ l’ennesima risposta positiva dopo quelle che già erano arrivate da Confapi, da Cna e da Confartigianato relativamente all’idea lanciata dal sindaco di Siena Nicoletta Fabio nell’intervista concessa dal primo cittadino al Corriere di Siena. Il parere favorevole arriva in questo caso da Leonardo Nannizzi, presidente provinciale della Confesercenti di Siena. Che dichiara: “In realtà noi lo avevamo chiesto anche prima – le parole di Nannizzi. – Già in campagna elettorale, infatti, avevamo avanzato una richiesta di questo tipo a tutti quelli che all’epoca erano i candidati sindaco in vista delle amministrative”. – Presidente Leonardo Nannizzi, lei quindi ritiene utile un tavolo per parlare dello sviluppo del territorio? Certamente. In campagna elettorale avevamo chiesto ai vari candidati che si erano presentati la possibilità di istituire un tavolo permanente e costruttivo per affrontare i problemi e le difficoltà vissute in città. Lo avevamo già chiesto nel 2023, quindi. In quel modo potremmo portare il nostro contributo. Immagino un tavolo nel quale servirebbe una visione ampia di ciò che Siena potrà essere tra cinque o dieci anni. Si dovrebbe quindi parlare di temi e cercare soluzioni e prospettive. – Quali sono i temi che lei vorrebbe affrontare e dis cutere? In primo luogo una rigenerazione del terziario e una nuova programmazione. Servirebbero delle soluzioni per poter andare a rivitalizzare tutti quei fondi che restano vuoti, dare una logica e un’ani – ma commerciale alla città. Possiamo pensare a vie che possano essere legate a un commercio artigianale, ad esempio. E si potrebbe anche parlare della possibilità di risparmiare qualcosa a livello di tasse comunali per chi porta avanti un’attività commerciale in un periodo non s emplice. – Com’è la situazione del mondo del commercio s enes e? E’ abbastanza critica, e anche nel periodo natalizio l’aria è stata piuttosto s ottomessa. – Perché, secondo lei? Sicuramente non stiamo vivendo un periodo di tranquillità e di spensieratezza. Le ragioni sono molteplici, e ovviamente non sono tutte di tipo locale. Negli ultimi anni ci sono state e ci sono ancora guerre non lontano da noi, c’è stata la pandemia da Covid, l’inflazione. Si sono susseguite molte notizie e situazioni negative e allarmanti. Molte di queste sono a livello europeo o mondiale, ma l’o n da lunga arriva sul locale. Manca serenità, tante persone sono sotto pressione e nel nostro territorio si registrano anche vari problemi occupazionali. Vedo tristezza, meno voglia di socializzare e forse anche meno voglia di fare shopping e acquisti rispetto a un tempo. La città è un po’ silente e addormentata, quasi rassegnat a. – In città si vedono ancora molti fondi vuoti… Molti negozi chiudono e spesso non ne riaprono di nuovi. I problemi sono tanti, locali così come internazionali. La concorrenza dell’online è fortissima. Molti comprano online già per il Black friday e poi non girano per i negozi per fare acquisti nel periodo natalizio. Gli affitti continuano a essere alti, ma anche queste sono questioni che a livello locale si risolvono male: quello di affitto è un contratto tra privati, intervenire è difficile se non lo si fa con una legge nazionale. Una cabina di regia cittadina permetterebbe comunque di parlare di vari temi: di commercio, di viabilità, di trasporti, di mezzi pubblici, e poi si potrebbe tutti insieme cercare il modo di dare delle destinazioni e di trovare la soluzione per i tanti fondi che rimangono vuoti e quindi inutilizzati.