La percentuale di cittadini toscani in condizioni di povertà assoluta cala leggermente dal 6% del 2021 al 5,5% del 2022, pari a 92mila famiglie in povertà assoluta nella regione. E’ quanto emerge dal settimo rapporto ‘Povertà e inclusione sociale in Toscana’, realizzato dall’Osservatorio sociale regionale della Regione Toscana in collaborazione con Anci Toscana, Irpet, Centro regionale di documentazione infanzia e adolescenza, Caritas Toscana e Università di Siena.

L’analisi statistica incentrata sul 2022 include anche un’indagine campionaria realizzata da Irpet nel 2023 su un campione di 1.500 famiglie da cui emergono le difficoltà legate all’incremento dell’inflazione che si traducono in una netta riduzione dei consumi sia per i beni essenziali come luce, gas e spese sanitarie sia per svago e tempo libero.

Nel dettaglio, secondo Irpet il 37% del campione ha rinunciato completamente a gite e viaggi, il 33% alle spese per ristorazione e tempo libero, il 35% all’acquisto di mobili, articoli e servizi per la casa, il 2% alle spese per la salute (e il 9% le ha ridotte), e il 31% ha rinunciato completamente alla categoria ‘libri, scuola e università’. Il 53%, infine, dichiara una contrazione dei consumi di luce e gas.

Se si considerano le dimensioni benessere-reddito, condizioni di salute-abitative, condizioni lavorativo-educative e accesso ai beni essenziali, si spiega nel rapporto, il 10,9% delle famiglie toscane risulta in una situazione definita tecnicamente di ‘deprivazione cumulata’ (significa che hanno simultaneamente condizioni svantaggiate nelle quattro dimensioni del benessere), mentre il 14,3% è a rischio povertà o esclusione sociale.

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